"sorge un'Isola Ogigia nei gorghi remoti del mare...".
Così racconta Omero dell'approdo di Ulisse all'ombelico del canale di Sicilia, ovvero Pantelleria: tra preistoria e mito, la storia dell'isola affonda nella notte dei tempi.
Perla Nera del Mediterraneo anche per la preziosità della sua posizione - strategica nel canale di Sicilia per traffici, commercio e controllo delle rotte - l'isola porta i segni dei numerosi popoli che l'hanno abitata e dominata. A partire dal neolitico, con i Sesioti, presumibilmente arrivati dalla vicina Tunisia e attratti dall'ossidiana, la roccia nera e durissima ideale per fabbricare utensili e armi, per continuare poi con l'epoca di Cossyra, il nome dato dai Fenici a Pantelleria, diventata nei secoli una vera e propria città stato costretta poi a fare spazio alla dominazione romana e, a partire dal 700, agli Arabi.
Un momento di svolta e di progresso per l'isola, che deve proprio alla colonizzazione araba l'introduzione di numerose colture e tecniche di coltivazione; la creazione delle tipiche abitazioni pantesche, i dammusi, insieme a terrazzamenti, ai giardini panteschi, fino ai nomi di tanti luoghi e oggetti, retaggio di questa lunga e felice presenza sull'isola.
I secoli successivi hanno visto l'alternarsi di numerose dominazioni: normanni, angioini, aragonesi, borboni, fino ad arrivare all'annessione al regno d'Italia, diventato poi l'attuale repubblica. Ognuno di questi passaggi ha lasciato segni nella cultura, nelle tradizioni, nei luoghi: Pantelleria è una testimonianza sospesa tra storia e natura di quel cuore pulsante di attività e popoli che da sempre è il Mediterraneo.