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archeologia

Posta al centro del Canale di Sicilia, Pantelleria è sempre stata un punto di approdo e terra di conquista per numerosi popoli, sin dalla preistoria: la sua terra porta i segni e le testimonianze di questi passaggi che hanno scandito secoli e trasformazioni. Preparatevi a un viaggio nella storia, grazie ai tanti siti e reperti archeologici che raccontano, pietra su pietra, oggetto dopo oggetto, la vita sull'isola da qualche millennio a questa parte.

Le prime testimonianze risalgono addirittura all'Età del Bronzo, e se ne ha prova con il Villaggio di Mursia, tra Pantelleria Centro e Scauri, e la Necropoli dei Sesi, costruzioni funerarie in pietra (sese in pantesco significa pietra), simili ai nuraghi sardi.

Dalla misteriosa scomparsa dei Sesioti, il nostro percorso nei secoli continua, fino a giungere in epoca punica, ellenistica e romana sulle sponde del Lago di Venere, dove ammirare i resti di un Santuario presumibilmente dedicato alla fertilità delle acque e quindi alla dea punica Tanit, ovvero la Venere latina.

Alla stessa epoca appartiene l'acropoli distribuita sulle colline di S. Marco e Santa Teresa, importante testimonianza di ciò che fu l'antica Cossyra, che presenta anche un notevole sistema di cisterne, all'interno delle quali sono stati recuperati anche i celebri ritratti di Giulio Cesare, di Antonia Minore e dell’imperatore Tito: tre reperti marmorei praticamente intatti, la cui bellezza viene oggi ammirata nei musei di tutto il mondo e spesso ritorna anche a Pantelleria.

Eccoci poi nel V secolo d. C, nel villaggio di Scauri, testimonianza dell'intensa attività di produzione della ceramica, e sulle tombe bizantine in contrada Zighid e in località Giubbiuna, nella zona di Piana Ghirlanda, un luogo di grande magia ed estremamente silenzioso, dove ritrovare un contatto diretto con la natura, i suoi colori e i suoi suoni.

E ancora, con un salto in avanti, il XIII secolo ci porta al castello Barbacane: ubicato a Pantelleria Centro. Maestoso e imponente, è costruito interamente in pietra lavica e sorveglia severo il Canale di Sicilia.

Regalatevi poi un vero e proprio “tuffo nella storia”, con un'immersione di archeologia subacquea: anfore, ancore, reperti e resti di relitti parlano di naufragi e battaglie in mare e possono essere ammirati sia a Scauri che a Cala Gadir, ma lungo tutto il perimetro dell'isola ci sono altri fondali dove ammirare, tra una posidonia e l'altra, i millenari segni di un lontano passato.


il mare - tuffarsi in un sogno

Una vacanza su un'isola non può che parlare di mare e orizzonti sconfinati. Tra sole, splendidi fondali e acque cristalline, Pantelleria offre panorami di incomparabile bellezza, molti di questi vicini ai dammusi di Abitare Pantelleria. Il rumore delle onde e lo spirare del vento invitano a riappropriarsi del modo più autentico di vivere il mare, tra punti di facile accesso e luoghi che aspettano solo di essere scoperti in barca o dopo una passeggiata tra paesaggi incantevoli.

Un mare dai mille volti e sfaccettature, come il riverbero dei raggi del sole sull'acqua: Coste la cui natura rocciosa e vulcanica forma ora piccoli promontori scoscesi, ora scogli lisci e piatti dove distendersi comodamente, ora spiaggette di ciottoli; fondali e calette che si celano al primo sguardo per offrirsi in tutto il loro splendore dalla barca; grotte che, come scrigni carichi di tesori, invitano a scoprire il lato più misterioso e suggestivo del mare. Nella dolce brezza estiva, ci sono un'infinità di punti dove ritagliarsi il proprio spazio e riassaporare il lento scorrere di giornate fatte di salsedine, nuotate e sole accecante.

Lasciatevi stregare dal turchese della Scarpetta di Cenerentola, dalla maestosità dell'Arco dell'Elefante, del Faraglione e della scogliera della Balata dei Turchi. Concedetevi un bagno di benessere tra le piscine naturali di Cala Gadir, nelle acque termali della Grotta di Sataria o nel paesaggio unico di Punta Nikà.

Angoli nascosti di paradiso anche a Cala Cottone, dove un sentiero tra il verde della macchia mediterranea vi condurrà verso un mare cristallino; lasciatevi riempire poi gli occhi dai colori di Cala Tramontana e Cala Levante o dalle coste selvagge del sud dell'isola, dove Martingana e Punta Limarsi vi attendono con i loro fondali incontaminati. Un mare il cui profondo azzurro vedrete fondersi con il nero della roccia vulcanica a Mursia e Suvaki, ammirando il tramonto sulle coste d'Africa.

Quello che Pantelleria offre a chi vi giunge è un mare che non conosce limite di sfumature tra blu, turchese, smeraldo, azzurro, un elemento che riporta ad un vero e proprio ritorno alle origini e, come accade nei dammusi di Abitare Pantelleria, al modo più profondamente autentico del vivere a contatto con la natura e i suoi ritmi.


le terme - immersione nel relax

Non soltanto bagni e snorkeling: una vacanza in un dammuso di Abitare Pantelleria significa anche un punto di partenza verso un'immersione nel benessere e relax di piscine termali naturali, in una cornice ricca di fascino e bellezza. L'indissolubile connubio tra terra e mare di Pantelleria si materializza infatti, ancora una volta, nella ricchezza di sorgenti e di acque termali, chiaro segno della natura vulcanica dell'isola.

La più famosa e suggestiva è lo Specchio di Venere, preziosa gemma dalle sfumature azzurro-verde circondata da una ricca vegetazione mediterranea, dove le acque sgorgano a temperaure elevate e creano un'argilla da utilizzare per veri e propri peeling.

Altrettanto note e situate sulla costa nord est, le piscine naturali di cala Gadir, dove ammirare uno splendido panorama di terrazzamenti naturali; dal lato opposto di Pantelleria, la grotta di Nikà (dall'arabo Stagno d'Acqua), con acque curative che sgorgano a 40 °C. A pochi chilometri, la suggestiva grotta di Sataria, mitologico luogo d'amore di Ulisse e Calipso, dove sorgono delle vasche di acqua sorgente curativa per artriti e reumatismi.

La natura ha anche regalato alcune saune ai panteschi: la grotta di Benikulà e le stufe di Kahzen. Accessibile solo da un'antica mulattiera, questo luogo mantiene un carattere arcaico e misterioso: al suo interno veri e propri sedili in pietra lavica invitano ad accomodarsi, per rigenerarsi grazie ai vapori sotterranei, ammirando il verde della piana di Monastero e l'azzurro sconfinato del mar Mediterraneo.

Infine, La Grotta del freddo (in dialetto pantesco U pirtusu du nutaru, la buca del notaio) in contrada Bukkuram: una faglia percorsa da folate d'aria, che per un curioso fenomeno termico diventano tanto più fredde tanto più l'aria fuori è calda. Un delizioso rifugio durante le calde giornate di scirocco, un sollievo naturale al pari di quello offerto dall'architettura dei dammusi.


riserva naturale - con lo sguardo all'entroterra: montagna grande

La maestosa sagoma della Montagna Grande accompagna in modo costante gli abitanti di Pantelleria e offre a chi decide di raggiungerne la vetta, una vista mozzafiato sull'isola e sul Mediterraneo.

Dichiarata riserva naturale, la zona è una meta ideale per lunghe passeggiate, alla scoperta della macchia mediterranea e di paesaggi suggestivi, dove ammirare numerose specie botaniche endemiche e osservare una fauna ricca e, in certi casi, unica. Tanti gli itinerari da scegliere e percorrere, sia per gli amanti del trekking o mountain bike o per gli appassionati di bird watching: qualunque fatica verrà ripagata, a 836 metri di altezza, da un panorama a 360 gradi che invita a perdere lo sguardo oltre l'orizzonte, contemplando la grandiosità della Natura.

Un'oasi di pace e tranquillità a cui si accede dalla contrada Sibà, per poi proseguire attraverso sentieri e paesaggi di infinita bellezza, immersi nel silenzio e nei profumi del rosmarino, dell'origano, del finocchio e della menta selvatica. Tra lecceti, l'odore della resina di pini marittimi e pini d'Aleppo, il profumo pungente dell'erica e il giallo squillante della ginestra selvatica, ci si imbatte spesso nel respiro dell'Isola, le Favare; si possono scovare alcune specie ornitologiche ed entomologiche non facilmente visibili in altri siti e che raccontano la particolarità di Montagna Grande, luogo eletto per lo stazionamento e il transito nelle migrazioni.

Rarità come la colorata livrea del Colubro ferro di cavallo, diffuso esclusivamente qui e in Sardegna o la Testuggine greca, chiamata localmente “Tartuca”; la cui colonia di Pantelleria è una delle poche oggi rimaste allo stato selvatico, sono tra le specie che vale la pena cercare durante le escursioni E ancora, le maestose poiane, il gruccione, il nibbio bruno, il gheppio, le tante specie di volatili che in primavera migrano dall'Africa, regalando la vista di colorati e grandi stormi da ammirare nel loro volo verso l'Europa.

Gli appassionati di micologia potranno invece cimentarsi nella ricerca di numerose specie di funghi, come il “Lactarius deliciosus”, il “Baletus granulatus”, il “Praterella campestre” e il “Lactarius sanguifluus”, più conosciuti dagli isolani in dialetto come funcia raviulonza, funcia vavusa, funcia di stinco e funcia stagnasango.

Un'incredibile varietà di paesaggi che rende la vacanza a Pantelleria un'esperienza da vivere non soltanto lungo la costa ma anche guardando verso l'entroterra, alla scoperta di incredibili bellezze naturali e incontaminate.


vulcani

L'origine vulcanica di Pantelleria si declina in ogni forma possibile, sia sulla terraferma che sul mare. Tra colline e montagne - le cuddie - il paesaggio racconta un'intensa attività, ormai conclusa oltre un secolo fa (nel 1891), ma in cui fenomeni secondari continuano a dare vita a manifestazioni affascinanti e inusuali.

Ed è così che una vacanza al mare si trasforma in un'esperienza che nulla ha da invidiare a quella in un centro benessere: tantissimi i luoghi dove tuffarsi e immergersi in vere e proprie vasche termali con acque calde, benefiche e curative, da Cala Gadir alla Grotte di Sataria, Nikà e Scauri fino allo Specchio di Venere. E ancora, le Buvire (dall’arabo buir ovvero fonte), sorgenti di acqua salmastra che raggiungono fino ai 70 °C e di cui se ne trovano alcuni esempi a Cala Cottone e Cala Tramontana, e i bagni asciutti con le saune naturali di Benikulà e le stufe di Khazen, una costruzione fenicio-punica riscaldata dal vapore del sottosuolo incanalato in un apposito locale sotterraneo.

L'isola è viva, respira, e si lascia ammirare attraverso il rosso delle rocce che circondano le suggestive Favare, emissioni gassose e di acqua che danno vita a un paesaggio curioso e ammaliante, con getti di vapore che fuoriescono da fessure della roccia raggiungendo anche i 100 °C. Un respiro che i panteschi riescono a trasformare in acqua e fertilità, raccogliendo le preziose gocce di condensa che si creano dal vapore a contatto con l'aria più fresca, e che confluiscono in un sistema di vasche scavate nella roccia, utili ad abbeverare gli animali al pascolo.

Tempio del vulcanesimo pantesco è il Museo Vulcanologico: tre sale nelle quali sono esposti circa 50 campioni di rocce rappresentative dell’Isola, numerosi pannelli esplicativi sulla storia vulcanologica e tutte le informazioni su alcuni siti, oltre ad alcuni itinerari per i più curiosi e appassionati.

Fuoco, terra, aria, acqua: Pantelleria è davvero una dimensione in cui i quattro elementi naturali - dai paesaggi, alle tradizioni fino alle abitazioni - si incontrano e si fondono in perfetta armonia.