Emozionarsi a tutte le età
Il viaggio a Pantelleria è stato ricco di emozioni.
È un’isola ricca di bei paesaggi pieni di verde, ma non solo, è famosa anche per il mare.
Come prima tappa siamo andati all’Arco dell’Elefante: una bellissima struttura in pietra. Quando mi sono avvicinato mi sembrava di accarezzare un vero animale ed è stata un’esperienza fantastica. Proseguendo siamo arrivati al lago di venere. Sembrava che un pittore avesse intinto il suo pennello in un tenue acquarello blu. L’acqua era bollente e il suo fondale era ricoperto d’argilla. Così in pochi minuti ero coperto d’argilla. Quando l’ho tolta sentivo un senso di libertà.
Poi siamo andati in una casa del vino, perché come ho detto prima, Pantelleria è piena di vegetazione, quindi anche di uva. Su un muretto giacevano vecchie, arrugginite e strane le macchine per fare il vino. Così una signorina carina e bionda ci condusse in un percorso ricco di erbe profumate come il basilico, il prezzemolo e la citronella; vicino c’era una candela che serviva per emanare un profumo inebriante che mi ha quasi stordito.
Arrivati davanti a un cancelletto, siamo entrati e abbiamo visto una cella che si chiamava giardino arabico. Si passava da una porticina alta circa quanto me. All’interno c’era un mandarino di più di cinquecento anni. Ancora era rigoglioso e quando ho assaggiato un mandarino mi sono sentito più carico che mai. Il suo gusto era aspro, ma energizzante e il suo odore mi ha condotto a ricordi d’infanzia nella campagna del nonno. Ai lati, c’erano viti molto piccole e quando ci camminavo vicino mi sentivo il gigante Golia.
Qualche giorno dopo siamo ritornati a casa ed ero fiero della vacanza.
Credo che questo viaggio sia stato il più suggestivo tra quelli fatti: il suo pensiero mi emoziona e a tratti mi fa commuovere.