Tra cielo e terra, un nuovo equilibrio

Questo regalano i dammusi: un nuovo equilibrio tra terra e cielo.

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A Pantelleria gli elementi naturali sono molto pregnanti: la forza della terra, l’energia dell’acqua, il blu limpido del cielo. Per capire veramente si può solo sperimentare!

Un soggiorno nei dammusi, le tipiche abitazioni locali, cambia realmente la qualità della vacanza.
 
Si tratta di abitazioni uniche nel loro genere le cui origini risalgono alla dominazione araba sull'Isola di Pantelleria (VI - VII secolo D.C.). Il verbo "mdamnes" significa in arabo costruire a volta e in pantesco "ndammusare" ha lo stesso significato.
Secondo alcuni studiosi dammuso deriva dal latino "domus", modificato in "dammus" dagli arabi. Sia nell'uno che nell'altro caso il significato non cambia in quanto indica la casa, l'abitazione o meglio ancora indicava l'abitazione di campagna.
Due sono i tipi di dammuso: a pietra "rutta" cioè a pietra grezza, e a pietra "taddiata".
I dammusi in pietra squadrata, le cui mura hanno uno spessore di 40-90 cm., si trovano negli agglomerati urbani di Khamma, Tracino, Scauri ecc. ed hanno intonaci esterni tinteggiati color pastello o semplicemente imbiancati.
Nei dammusi rurali lo spessore dei muri va da 1 a 2 metri. L'altezza dei due tipi di dammuso si aggira sui 4 metri, cupole escluse.
Nei dammusi vi sono tante cupole quante sono le stanze.
Poche le aperture e di piccole dimensioni, per combattere il freddo e il caldo, anche se il dammuso è una costruzione termo-regolata ed acusticamente protetta per i suoi materiali lavici e per le dimensioni dei muri e dello spessore delle volte.
Se nel periodo estivo la temperatura esterna è di 40° all'ombra, quella interna è di 28-30°. D'inverno, se fa freddo fuori, entrando si avvertirà il caldo.
Solitamente si accede al dammuso, che è di forma rettangolare, attraverso un viottolo erboso e ad accoglierti vi è "u passiaturi, u pirterra", cioè una terrazza dal pavimento di balate o di coccio dotato di comode "ducchene" ossia di sedili in pietra mattonati e con spalliere.

La cucina era il cuore della casa di un tempo, perché vi si svolgeva la vita di tutta una giornata di lavoro e radunava di sera la famiglia attorno al tavolo. Accanto alla cucina, dove vi è sempre un armadio a muro con o senza porta (u stipu a muro) vi è un magazzino (u macaseno) deposito di malaga, bionda, carne di maiale, provviste invernali e vino (la moderna dispensa).
Dato rilevante di un dammuso è il pavimento che in tempi antichissimi era di terra cotta dalle dimensioni 20x20, in quelli meno antichi di maiolica.
Sulla porta, in alto, del dammuso fra l'arco e l'asse di legno, la "sardetta", un piccolo ripostiglio per riporre cibo o arnesi. Nel dammuso, in un posto nascosto, il pantesco riponeva il denaro e gli oggetti d'oro. Era abitudine tenere il denaro anche sotto un mattone del pavimento.
"L'arkova", altro locale caratteristico dei dammusi, è un piccolo nido d'amore dove trova sistemazione solo il letto matrimoniale. Adiacente "all'arkova" il "cammarino", una seconda stanza da letto.
Nei dammusi di campagna faceva bella mostra di se la pergola che con i grappoli di uva ornava la facciata, cioè il prospetto dell'abitazione.
E sempre nel dammuso rurale veniva murata una vecchia zappa, fuori uso, avendo cura di lasciare allo scoperto l'occhiello, che serviva a trattenere la cavezza dell'asino in sosta.

Liberamente tratto da: http://www.pantelleria.com/pantelleria/architettura-di-pantelleria.asp

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